Una volta visitai una regione dei Paesi Bassi dove la terra portava impressa la memoria delle inondazioni. I campi mostravano cicatrici silenziose dell’acqua che aveva oltrepassato i suoi confini, insinuandosi nelle case, nei giardini, nelle strade. Alcuni abitanti mi raccontarono dei danni, di come ogni piena fosse vissuta come un nemico alla porta. Altri, invece, parlavano dell’acqua come di una risorsa: raccolta in botti, capace di nutrire il suolo, di rafforzare la terra. Lo stesso evento, due esiti radicalmente opposti.
IL PERCHÉ
Come imprenditore nei Paesi Bassi, è facile pensare alla propria attività come a una bolla: chiusa, autosufficiente, protetta. Ma la verità è più dura: sei parte di un bacino idrografico. I tuoi clienti, fornitori, collaboratori, regolatori, persino l’ufficio delle imposte, sono tutti affluenti che alimentano o ricevono flussi dalla tua impresa. Se tratti la tua azienda come una bolla, rischi di soffocare nell’isolamento. Se la vedi come parte di un bacino, comprendi il flusso costante di rischio, fiducia e responsabilità.
I NUMERI
Considera questo: una PMI olandese perde in media tra il 5 e l’8% del fatturato annuo a causa di inefficienze evitabili, fatture pagate in ritardo, contratti non monitorati, turnover del personale. In un team di dieci persone, anche solo un dipendente demotivato può costare oltre 40.000 € all’anno in costi nascosti. Una dichiarazione IVA mancata? Le sanzioni possono facilmente arrivare a 5.000 €. Ora moltiplica per gli anni in cui sei in attività, e ti accorgerai che l’isolamento non è solo uno stato mentale, è una fattura che stai già pagando.
CIÒ CHE NESSUNO TI DICE
Ecco la verità scomoda: la cultura imprenditoriale olandese celebra silenziosamente l’indipendenza, ma spesso la confonde con il distacco. Molti piccoli imprenditori credono di dover affrontare da soli compliance, minacce digitali e rischi finanziari, perché chiedere allineamento o governance sembra una resa. Eppure è proprio questo mito dell’autosufficienza a lasciare molti svuotati, cinici, vulnerabili. Una bolla appare forte dall’esterno, ma scoppia al minimo tocco. Un bacino, invece, resiste proprio perché è connesso.
BUSSOLA DECISIONALE
Chiediti oggi stesso:
- Quali flussi nella mia attività sono puliti e quali trasportano tossine nascoste (clienti inaffidabili, pratiche digitali insicure, contratti poco chiari)?
- Dove la mia impresa perde valore: tempo sprecato, fatture inevase, conoscenza dispersa?
- Chi sono i miei affluenti: personale, consulenti, partner, e rafforzano o indeboliscono la mia corrente?
- Cosa devo smettere di considerare come “problema privato” e iniziare ad affrontare come parte di un sistema condiviso di fiducia e governance?
- Sto costruendo una bolla destinata a scoppiare o un bacino capace di durare?
RIFLESSIONE FINALE
Il fiume non chiede se approvi la sua corrente. Si muove, inonda, nutre, distrugge. La tua impresa esiste nella stessa inevitabilità. Credere di poter operare in una bolla significa negare la realtà. Riconoscere di essere parte di un bacino significa accettare la responsabilità del flusso: a volte resistendo, a volte deviando, sempre consapevole. La scelta non è se la corrente esista o meno. La scelta è se impari a nuotare con essa o se continui a fingere di poter galleggiare in isolamento.
Co-Creator of Xtroverso | Head of Global GRC @ ZENTRIQ™
Paolo Maria Pavan costruisce sistemi che bilanciano regole e libertà, chiarezza e trasformazione. Nella sua terza vita, scrive e parla apertamente di mercati, governance e rischio, non come un trader in cerca di prezzo, ma come un lettore di schemi, comportamenti e distorsioni. Un imprenditore seriale plasmato dal fallimento e dalla reinvenzione, vede la governance come una forza viva per la fiducia e il progresso, e rifiuta di evitare le conversazioni difficili che la rendono reale.